Il cambiamento climatico sta comportando variazioni importanti anche nel mercato del lavoro. Per questo, si è appena svolto un primo tavolo di confronto sull'emergenza caldo, a cui seguirà un secondo incontro il prossimo lunedì. Nel frattempo, il Ministero del Lavoro ha pubblicato il vademecum sui rischi lavorativi connessi all'esposizione ad alte temperature.
Giovedì 20 luglio si è svolto il tavolo di confronto tra Ministero del Lavoro, Ministero della salute, INL, INPS e associazioni datoriali e sindacali dedicato alle misure attualmente vigenti in materia di tutela dai picchi di calore e sull'analisi di eventuali nuove iniziative organiche. L'obiettivo è quello di gestire in modo integrato l'emergenza caldo mediante modifiche dei modelli organizzativi capaci di fronteggiare le future crisi riconducibili ai cambiamenti climatici. Per fare ciò, il Ministero del Lavoro si è reso disponibile alla stesura di un protocollo congiunto con le parti sociali ove affrontare i temi dell'organizzazione del lavoro, delle misure e delle buone prassi da seguire per fronteggiare l'emergenza caldo attraverso la fornitura di DPI specifici e di supporti anticalore.
Valutati anche interventi normativi ulteriori e la capillare diffusione delle informazioni utili a preservare la salute dei lavoratori e delle lavoratrici.
Nel frattempo, il Ministero ha reso disponibile il vademecum sui rischi lavorativi dell'esposizione ad alte temperature, ove si individuano i settori di attività coinvolti e le misure adottate.
In premessa, il vademecum sottolinea l'importanza di sviluppare un sistema di allerta caldo mediante previsioni personalizzate degli effetti della temperatura sui lavoratori in un modello meteorologico previsionale deterministico a elevata risoluzione spaziale e temporale, considerando il tipo di attività fisica, l'ambiente di lavoro, i DPI e le criticità dal punto di vista organizzativo.
Profili esaminati nel vademecum riguardano:
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Come evidenzia il Ministero del Lavoro, per quanto concerne gli ambienti indoor, quando non sia possibile attuare le misure tecniche volte a ridurre il rischio il datore di lavoro potrà mettere in atto ulteriori misure organizzative come il ricorso al lavoro agile/smart working.
Ulteriori indicazioni sono recentemente state fornite dall'INL con la nota n. 5056/2023 e dall'INPS con il messaggio n. 2729/2023.