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20 marzo 2024
Whistleblowing: dall’ANAC i risultati del monitoraggio sulle criticità nell’applicazione della nuova disciplina

Tra le domande del questionario sottoposto ai soggetti pubblici e privati durante lo scorso dicembre: la trattazione delle segnalazioni anonime, chi sono i segnalanti, come vengono gestite le segnalazioni scritte e orali e se è stato o meno adottato il canale di segnalazione interno.

di La Redazione

Il 18 marzo 2024, ANAC ha pubblicato il documento in tema di Monitoraggio sulle criticità nell'applicazione della disciplina whistleblowing (D. Lgs. n. 24/2023) che raccoglie le risposte di un questionario sottoposto a soggetti del settore pubblico e privato chiamati ad attivare i canali interni di segnalazione nelle proprie Amministrazioni o Enti.

L'indagine condotta è del tutto anonima ma utile per far emergere le principali problematiche riscontrate in sede di applicazione della nuova normativa sul whistleblowing. Il questionario è stato sottoposto dal 4 al 22 dicembre 2023 e nello specifico hanno risposto:

esempio

  • Per il settore pubblico: 219 enti, di cui 292 tenuti alla nomina del RPCT.
  • Per il settore privato: 213 soggetti;
  • Un'associazione datoriale e 4 soggetti non riconducibili ad uno specifico ente.

Il documento si suddivide in due parti:

precisazione

  • Applicazione della disciplina da parte di soggetti del settore pubblico;
  • Applicazione della disciplina da parte di soggetti del settore privato.

Tra le tematiche oggetto delle domande sottoposte ai soggetti le cui risposte sono state oggetto di analisi nel documento in esame, vi sono:

precisazione

  • Il coordinamento tra i canali di segnalazione interni previsti dalla normativa speciale e quelli previsti dal nuovo Decreto;
  • Le segnalazioni anonime;
  • La condivisione del canale interno di segnalazione;
  • Chi sono i segnalanti;
  • Quali sono le modalità di presentazione della segnalazione scritta;
  • Quali le tempistiche di gestione delle segnalazioni;
  • Gestione delle segnalazioni orali;
  • Gestione delle segnalazioni interne.

Per esempio, nel settore privato, dall'analisi delle risposte può evincersi come il 45% dei soggetti non sia ricevendo segnalazioni anonime e come il 40% che, al contrario, le riceve, le consideri alla stregua di segnalazioni whistleblowing. Altri soggetti, invece, gestiscono le segnalazioni anonime al pari di quelle ordinarie, mentre una parte ristretta le archivia.

A proposito della condivisione del canale interno di segnalazione poi, previsto per i soggetti del settore privato che hanno impiegato nell'ultimo anno una media di lavoratori subordinati non superiore a 249, dall'analisi emerge che sono 150 su 213 i soggetti che presentano i requisiti per la condivisione del canale, trattandosi di enti di piccole e medie dimensioni. Gran parte degli enti però non si è avvalso di tale possibilità (58% contro 42%).
Per quanto concerne gli enti di grandi dimensioni: 26 enti con più di 249 dipendenti hanno riferito di aver condiviso il canale, mentre 4 hanno dichiarato di avere intenzione di farlo.

Quanto ai segnalanti, sempre nel settore privato, dalle risposte dei soggetti che hanno partecipato al questionario risulta che:

precisazione

  • Il 50% dei segnalanti sono dipendenti degli enti stessi;
  • Il 23% sono lavoratori autonomi/liberi professionisti/consulenti che svolgono la propria attività presso l'ente;
  • Il 14% sono volontari e tirocinanti;
  • Il 13% sono azionisti.

Quanto alle modalità di presentazione delle segnalazioni in forma scritta, è emerso che il 56% dei soggetti del settore privato che ha partecipato al questionario e che occupa una media di dipendenti compresa tra 50 e 249 dipendenti ha effettivamente attivato la piattaforma informatica, mentre il 44% non lo ha ancora fatto (va precisato però che alla data di compilazione del questionario non era ancora vigente l'obbligo di adozione del canale interno, stabilito per essi dal 17 dicembre 2023 in poi).
Tuttavia, è emerso anche che 15 enti con più di 249 dipendenti hanno dichiarato di non avere attivato la piattaforma, e per loro l'obbligo era già vigente dal 15 luglio 2023.

Quanto alle modalità alternative di presentazione della segnalazione in forma scritta, su un totale di 213 soggetti rispondenti del settore privato:

precisazione

  • Il 23% prevede la PEC;
  • Il 31% la PEO;
  • Il 44% la raccomandata;
  • Il 46% la posta ordinaria;
  • Il 27% la consegna diretta all'ufficio protocollo.

Resta prevista la possibilità di presentare una segnalazione orale, anche se essa non risulta preferita rispetto alla modalità scritta.

Quanto all'istituzione di un canale interno, è emerso che 182 soggetti del settore privato su 213 (l'85%) hanno istituito detto canale interno. Tra essi, 153 hanno disciplinato la procedura di gestione delle segnalazioni interne con apposito atto organizzato, sentite le rappresentanze sindacali, solo 29 non hanno invece definito una procedura in atto organizzato, e nell'ambito di essi, 7 hanno dichiarato che le ragioni di ciò risiedono nel fatto che non vi sono sindacati in azienda. I restanti 22 invece dichiarano che non è stato adottato l'atto organizzativo perché l'ente ha adottato il MOG 231, al cui interno è stata prevista la disciplina del canale interno di segnalazione.

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