Fondamentali a tal fine sono i singoli piani strategici nazionali, anche se permangono delle criticità legate, tra le altre cose, alla gestione del rischio legato agli eventi meteorologici estremi e al passaggio alle tecnologie digitali.
La Commissione UE ha presentato la relazione sulla PAC per il periodo 2023-2027 che esamina l'impatto dei piani strategici nazionali per raggiungere gli obiettivi della PAC e, in particolare, quelli legati all'ambiente, al clima e al benessere degli animali.
Dal rapporto emerge infatti il ruolo fondamentali dei singoli piani strategici non solo per mantenere gli agricoltori europei, ma anche per garantire la sicurezza alimentare e sostenere una transizione verso un modello agricolo più sostenibile entro il 2027.
Si ricorda che la PAC è sostenuta da 307 miliardi di euro, di cui 264 miliardi a carico del bilancio dell'Unione europea ed i restanti a carico dei fondi nazionali. I piani strategici presentati sono 28, tutti approvati dalla Commissione UE, i quali mostrano uno sforzo congiunto per assicurare una distribuzione più equa alle aziende agricole più piccole e per ridurre la disparità di reddito. In tal senso, circa 4 miliardi di euro all'anno saranno riassegnati dall'UE mediante pagamenti ridistributivi in favore delle aziende agricole di piccole e medie dimensioni, pagamento che risulta più che raddoppiato rispetto al periodo precedente.
Per ricevere i pagamenti completi della PAC, gli agricoltori dovranno impegnarsi a rispettare una serie di requisiti per l'ambiente, il clima, la salute e il benessere degli animali, oltre a condizioni di lavoro più dignitose, e proprio ciò svolge un ruolo significativo verso l'adozione di pratiche agricole sostenibili. I singoli piani assegnano infatti il 32% del budget complessivo della PAC ad azioni volontarie che promuovono tali obiettivi, concedendo flessibilità agli Stati membri in termini di progettazione degli strumenti per consentire loro di destinare i bisogni specifici nei contesti nazionali o regionali.
Entro il 2027, si stima che il 10% dei terreni agricoli dell'Unione dovrebbe ricevere il sostegno della PAC per la produzione biologica, rispetto al 5,6% del 2020.
Detto ciò, la Commissione evidenzia anche gli sforzi ulteriori richiesti agli Stati membri per perseguire approcci più ottimali, come per il rafforzamento degli strumenti di gestione del rischio legato alla crescente frequenza di eventi meteorologici estremi, considerando che si prevede che solo il 14% di tutte le aziende agricole dell'UE andrà a beneficiare di tale sostegno della PAC.
Ulteriori sforzi sono necessari in vista anche delladigitalizzazione e dell'innovazione, considerando che l'ampia gamma di esigenze di consulenza, formazione e scambio di conoscenze non soddisfa finora lo stanziamento finanziario previsto.
Infine, la Commissione evidenzia che i piani strategici della PAC non costituiscono l'unico strumenti per contribuire alla realizzazione del Green Deal, dei programmi Farm to Fork e della strategia per la biodiversità, sottolineando la necessità di prevedere la complementarietà con altri fondi nazionali e dell'UE a tal fine.