Uguaglianza LGBTIQ+: siamo ancora lontani, arrivano nuove raccomandazioni dall’UE
Atti di discriminazione e di violenza, esclusione sociale, accesso limitato alle prestazioni sanitarie, bullismo a scuola, incitamento all'odio online, diritto di asilo negato: a fronte di tali situazioni concrete, arriva la Relazione sull'attuazione della strategia dell'UE per l'uguaglianza LGBTIQ 2020-2025.
In Gazzetta Ufficiale dell'UE – Serie C – del 7 novembre 2024 è stata pubblicata la comunicazione C/2024/6340 riguardante la Relazione sull'attuazione della strategia dell'UE per l'uguaglianza LGBTIQ 2020-2025 con riferimento alla Risoluzione del Parlamento UE dell'8 febbraio 2024 (2023/2082(INI)).
Innumerevoli i presupposti che hanno portato alle conclusioni e alle raccomandazioni oggetto della Relazione, come ad esempio:
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- Il fatto che i diritti delle persone LGBTIQ+ siano diritti fondamentali che come tali meritano tutela;
- Il diritto alla parità di trattamento e alla non discriminazione costituisce anch'esso un diritto fondamentale che va tutelato;
- In tutta l'UE persiste la discriminazione basata sull'orientamento sessuale, sull'identità, sull'espressione di genere e sulle caratteristiche sessuali, reali o percepite;
- La relazione annuale 2023 dell'Associazione ILGA ha documentato un incremento del numero di atti di violenza contro le persone LGBTIQ+ nell'arco di 12 anni;
- Le persone LGBTIQ+ subiscono violenze e discriminazioni in tutto il mondo.
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Al netto di ciò, si accoglie con favore la Strategia per l'uguaglianza LGBTIQ 2020-2025 adottata il 12 novembre 2020 dalla Commissione UE (COM(2020)0698) e si riconoscono, da una parte, lo sforzo della Commissione a sostenere gli Stati membri nell'attuazione della Strategia e, dall'altra, la profonda preoccupazione nell'apertura alla medesima da parte degli Stati stessi.
Ecco perché l'UE insiste sul riconoscimento dei diritti delle persone LGBTIQ+ ed illustra agli Stati membri una serie di raccomandazioni che includono le seguenti:
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- L'invito a garantire un'integrazione concreta dei diritti delle persone LGBTIQ+ in tutte le politiche dell'UE;
- L'invito ad includere l'orientamento sessuale, l'identità di genere, l'espressione di genere e le caratteristiche sessuali tra i motivi tenuti in considerazione nella legislazione antidiscriminazione dell'UE;
- L'invito a coinvolgere le persone LGBTIQ+ nell'elaborazione di politiche socio-economiche, abitative e sull'istruzione, prevedendo misure specifiche in relazione alla crisi determinata dal costo della vita e degli alloggi;
- L'invito ad estendere la copertura dei servizi sanitari per consentire alle persone LGBTIQ+ di fruire di specifiche prestazioni, esortando Commissione e Stati membri ad adottare misure idonee a fronteggiare la discriminazione nel settore sanitario;
- L'invito a mettere a disposizione maggiori finanziamenti per la fornitura di servizi dedicati alle vittime di violenza di genere e a sostenere le vittime LGBTIQ+, in particolare le donne;
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L'invito a concedere l'accesso all'asilo alle persone LGBTIQ+, comprese quelle che provengono dai Paesi terzi c.d. sicuri;
- L'invito ad affrontare l'incitamento all'odio, i reati generati dall'odio e la violenza basata su pregiudizi fondati sull'orientamento sessuale, sull'identità di genere e sulle caratteristiche sessuali, anche online;
- L'invito a promuovere un ambiente più sicuro ed inclusivo nell'istruzione e della cultura e nello sport, chiedendo misure ulteriori per garantire pari diritti alle persone LGBTIQ+ con disabilità;
- Esorta ad intensificare le misure per combattere il bullismo e le molestie verso i bambini e i giovani LGBTIQ+ nelle scuole, evidenziando che tali situazioni contribuiscono all'esclusione sociale.
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La comunicazione si conclude con l'invito agli Stati membri ad autovalutare i propri progressi nei termini di cui sopra, condividendo i risultati con le Istituzioni europee, chiedendo altresì l'elaborazione di un vero e proprio piano d'azione nazionale per le persone LGBTIQ+ entro il 2025.
Allo stesso tempo, la Commissione è chiamata a portarsi avanti elaborando una nuova strategia per l'uguaglianza per il quinquennio 2025-2030.