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6 dicembre 2024
ASD e SSD: si profila il rinvio del nuovo regime IVA al 2026
Il Viceministro dell'economia Leo, intervenuto all'assemblea della Cia-Agricoltori italiani, ha affermato che il passaggio dall'attuale regime di esclusione a quello di esenzione potrebbe slittare al 2026.
di La Redazione
Il nuovo regime IVA per il settore sportivo e il terzo settore potrebbe non entrare in vigore, come previsto, a gennaio 2025. Il viceministro dell'Economia, Maurizio Leo, ha affermato che nella legge di bilancio in discussione in Parlamento sarà inserito uno slittamento per dare il tempo di definire un sistema più chiaro e con "paletti" specifici. Tale rinvio è stato annunciato durante l'assemblea della Cia-Agricoltori Italiani, dopo che nei giorni precedenti anche il viceministro del Lavoro con delega al Terzo Settore, Maria Teresa Bellucci, aveva sollevato la questione, parlando di un dialogo in corso con il MEF.
A partire dal 1° gennaio 2025, sia ETS che ASD e SSD, dovrebbero passare dal regime di esclusione a quello di esenzioneIVA , con la conseguenza di nuovi adempimenti (apertura della partita Iva e registratore di cassa, solo per fare due esempi). Un passaggio che “crea problemi, ne siamo consapevoli”, come affermato da Leo ieri. “Per questo, come governo, nella prossima legge di bilancio vogliamo prorogare questo ambito di applicazione; quindi, rimane ancora un meccanismo di esclusione Iva per il 2025”. Ma non è tutto, visto che “l'obiettivo è quello di fissare paletti e indicatori entro i quali si rimarrà comunque nell'ambito dell'esclusione”. Le parole di Leo, quindi, aprono a possibili differenziazioni sull'applicazione dell'imposta in base alla grandezza dell'ETS o dell'ASD interessata, andando ad agevolare le più piccole.
A partire dal 1° gennaio 2025, sia ETS che ASD e SSD, dovrebbero passare dal regime di esclusione a quello di esenzione
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