Adottato a dicembre 2022, il Piano nazionale per la lotta al lavoro sommerso rientra nel PNRR e si pone quale obiettivo per il prossimo triennio quello di contrastare il fenomeno in tutti i settori economici interessati attraverso uno specifico cronoprogramma di attuazione.
Il 19 dicembre 2022 il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Marina Elvira Calderone, ha adottato il Piano nazionale per la lotta al lavoro sommerso per il triennio 2023-2025, predisposto dall'apposito Tavolo tecnico e rientrante nel PNRR.
Il Piano è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale ed è entrato in vigore il 21 dicembre 2022, perseguendo l'obiettivo di
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contrastare trasversalmente il fenomeno del lavoro sommerso in tutti i settori economici interessati, mediante un cronoprogramma di attuazione. |
Inoltre, con l'adozione del Piano si intende razionalizzare l'impianto sanzionatorio in materia e adottare degli indicatori statistici basati su informazioni dirette e indirette che forniscano, da una parte, un monitoraggio sui singoli settori coinvolti dalle politiche del Piano e, dall'altra, una panoramica globale sul lavoro sommerso in Italia.
Le azioni contenute nel Piano nazionale, in linea con le indicazioni del PNRR, sono volte nello specifico:
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Questi i target quantitativida raggiungere:
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Si precisa che il presente Piano nazionale tiene conto delle sinergie con il Piano triennale di contrasto allo sfruttamento lavorativo in agricoltura e al caporalato. |
Passando ai dati statistici, dal Piano nazionale emerge, a titolo esemplificativo, che nel 2019 il numero di occupati irregolari è pari a quasi 3milioni e che a livello regionale la percentuale maggiore si registra in quelle meridionali, con punte intorno al 20% in Calabria e in Sicilia.
Per quanto concerne i settori, quelli dove si registra il maggior numero di lavoratori irregolari sono il lavoro domestico, il commercio, l'alloggio e la ristorazione, l'agricoltura e l'edilizia.
Il Piano nazionale si propone di combattere il lavoro sommerso anche sul piano migratorio, valutando l'introduzione di modifiche normative al T.U. immigrazione allo scopo di affrontare in termini efficaci le connessioni tra fenomeno migratorio e lavoro irregolare. I cittadini migranti, infatti, e soprattutto le donne, scontano persistenti svantaggi nel mercato del lavoro, come una maggiore precarietà, retribuzioni inferiori e qualifiche più basse.
Si segnala poi che il Piano nazionale unisce a quanto illustrato anche delle linee d'azione specifiche, tra le quali
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Il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Marina Calderone, ha firmato altri due decreti per incentivare la lotta al lavoro sommerso: si tratta del D.M. n. 57 e del D.M. n. 58, entrambi recanti data 6 aprile 2023, con i quali è stato istituito il Comitato Nazionale per la prevenzione e il contrasto al lavoro sommerso ed aggiornato il precedente Piano Nazionale. |