E precisamente la commissione del fatto:

«1) per eseguire od occultare un altro reato, ovvero per conseguire o assicurare a sé o ad altri il prodotto o il profitto o il prezzo ovvero la impunità di un altro reato;

2) contro l'ascendente o il discendente, quando la condotta sia ispirata dai motivi abbietti o futili ovvero connotata dalle sevizie o dalla crudeltà verso le persone o quando sia adoperato un mezzo venefico od altro mezzo insidioso ovvero quando vi sia premeditazione;

3) da parte di chi si sottragga volontariamente all'esecuzione di un ordine di arresto, di custodia cautelare o di carcerazione emesso per un precedente reato per evitare l'applicazione dei provvedimenti restrittivi della libertà personale o per procurarsi i mezzi di sussistenza durante la latitanza;

4) da parte dell'associato per delinquere, per sottrarsi all'arresto, alla cattura od alla carcerazione;

5) nell'atto di commettere la violenza carnale, la congiunzione carnale commessa con abuso della qualità di pubblico ufficiale ovvero gli atti di libidine violenti *».

E precisamente la commissione del fatto:

«1) contro l'ascendente o il discendente;

2) valendosi delle sostanze venefiche o di ogni altro mezzo insidioso;

3) con premeditazione;

4) per motivi abbietti o futili ovvero con sevizie o crudeltà sulle persone;

5) contro il coniuge, il fratello o la sorella, il padre o la madre adottivi, o il figlio adottivo od un affine in linea retta».

Si vedano ora gli artt. 609 bis ss. c.p.

Questo articolo è stato abrogato dall'art. 1 della L. 5 agosto 1981, n. 442, recante l'abrogazione della rilevanza penale della causa d'onore.