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11 novembre 2021 Fuori dall'aula
Fuori dall'aula con l'Avv. Alessandro Villa
Questo mese, nei corridoi del Tribunale, abbiamo incontrato l'Avv. Alessandro Villa del Foro di Monza, che ci ha parlato del suo nuovo ruolo Giudice di gara.
1. Ciao Alessandro, hai ricevuto il premio come Avvocato dell’anno Le Fonti Avvocato dell’Anno Boutique di eccellenza consulenza societaria – per il quale ti facciamo i nostri più sinceri complimenti - ma come si arriva a questo risultato?
Grazie per i complimenti! È stata una soddisfazione: sai che il mio sport preferito è la corsa e quello che dico sempre ai miei tirocinanti che la vita professionale è come una maratona…non puoi correre al massimo dal primo all'ultimo chilometro ma devi saper gestire anche i momenti di difficoltà e solo così puoi portare a casa il risultato.  Inoltre ogni premio, per come la vedo io, è sempre una via di mezzo tra la soddisfazione di aver raggiunto un risultato e l'incentivo per fare ancora meglio e riaffermarsi e poi non sono mica così anziano che posso già pensare di “tirare i remi in barca”.
2. Fai l’avvocato ormai da tanti anni e hai deciso di scendere in pista - o quasi - dedicandoti anche alle gare automobilistiche in qualità di commissario sportivo. Raccontaci un po’, da quanto tempo sei giudice di gara, come è nata l’idea?
Come ogni idea nasce sempre dalle situazioni più inaspettate. Come ben sai, mi ricordo ancora le telefonate agli amici ove mi pavoneggiavo di girare liberamente nei boschi, ho avuto la fortuna di trascorrere l'intero lock-down in una località sperduta in Val d'Aosta e, avendo molto tempo libero, tra una passeggiata e l'altra  e forse per il troppo ossigeno dell'aria di montagna, a cui noi cittadini non siamo abituati, ho deciso di partecipare a un bando promosso dall'A.C.I, rivolto agli avvocati, volto a formare dei nuovi commissari sportivi con una preparazione giuridica. La mia passione per i motori ha fatto il resto e ora mi trovo a fare il tirocinio per poter fare l'esame di ammissione al ruolo di commissario sportivo nazionale. Mai e poi mai mi sarei immaginato di ricoprire nuovamente, anche se in un ambito diverso, il ruolo di tirocinante a 45 anni anche se, debbo dire, ricordo quegli anni con un po' di nostalgia.
3. Credi che il tuo background da giurista sia di supporto nel prendere decisioni in qualità di commissario sportivo? Insomma, ci sono delle affinità tra le due professioni?
Sicuramente la preparazione giuridica può essere utile in molti ambiti tra cui quello delle corse automobilistiche, ovviamente nel ruolo di commissario sportivo e non di pilota. L'esperienza maturata nelle aule dei Tribunali possa offrire un'ottima base per la comprensione, e applicazione, dei regolamenti sportivi nonché nel predisporre le decisioni nei confronti dei conduttori e/o dei concorrenti. Inoltre la mia professione, ogni giorno, ti mette davanti a scelte, decisioni insegnandoti a gestire le pressioni e le criticità.
4. Ci racconti, se possibile, qualche dinamica o aneddoto avvenuti durante una gara o durante una decisione che hai dovuto prendere?
Di esperienza ne ho ancora poca e, pertanto, dovremmo risentirci fra qualche anno… tuttavia, presenziando a una gara del campionato italiano di rally, ho scoperto che ci sono tante donne che fanno parte degli equipaggi soprattutto come navigatrici ma anche qualche pilota. È stata una piacevole sorpresa. 
5. Prima di salutarci, vorremmo sapere un’ultima cosa: ma tu hai mai gareggiato in pista?
Sai mia nonna mi diceva sempre «Ofelee fa el tò mestee»… in altre parole a ognuno il suo mestiere e il mio non è quello di correre in macchina. Però non ti nego che quando vedo le gare a bordo pista mi sento quasi un bambino che vorrebbe fare, da grande, il pilota di F1. Ma questa è un'altra storia.

Grazie per la tua disponibilità, ormai nota. A presto!
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